🎺 Roma canta e suona: il Giubileo delle Bande e della Musica Popolare 2025
- PRES. NAZIONALE NUOVASSOMUSICA
- 13 mag
- Tempo di lettura: 4 min
di Filippo Corsi, Presidente di Nuovassomusica

La musica popolare al centro del Giubileo
Il 10 e 11 maggio 2025, Roma si è trasformata in un’unica, vibrante orchestra. Il Giubileo delle Bande e dello Spettacolo Popolare, promosso dal Dicastero per l’Evangelizzazione, ha raccolto oltre 10.000 musicisti provenienti da tutta Italia e da molti Paesi del mondo. Due giornate in cui le tradizioni, la fede e la musica si sono intrecciate in una grande festa di popolo, spiritualità e identità.
📍 Sabato 10 maggio – Il pellegrinaggio del suono
La giornata di sabato è cominciata con un momento di raccoglimento profondo: il pellegrinaggio alla Porta Santa nella Basilica di San Pietro. Centinaia di bande e gruppi musicali hanno varcato la soglia sacra in silenzio, portando con sé i propri strumenti come simbolo di preghiera e di comunione.
Nel pomeriggio, Roma si è trasformata in un grande palco all’aperto. Le bande e i cori si sono distribuiti in decine di punti della città:
Piazza del Popolo ha risuonato di marce sinfoniche e fanfare storiche,
Piazza Navona ha ospitato suoni del Sud Italia tra tammorre e fisarmoniche,
Piazza di Spagna ha accolto cori tradizionali e polifonie regionali,
Via dei Fori Imperiali è diventata la passerella sonora di bande giovanili e gruppi provenienti dall’estero.
Una città intera che suona, che sorride, che si ferma ad ascoltare. Un evento straordinario che ha unito turisti e romani in un’unica emozione.
⛪ Domenica 11 maggio – La Messa a Piazza Cavour e la Benedizione del Papa
Il cuore spirituale del Giubileo si è celebrato la mattina dell’11 maggio in una solenne Santa Messa in Piazza Cavour, presieduta da Monsignor Rino Fisichella. Oltre tremila musicisti presenti, insieme a migliaia di fedeli.
Nella sua omelia, Mons. Fisichella ha pronunciato parole che resteranno scolpite:
“Oggi le vostre mani suonano strumenti, ma in realtà sono mani che costruiscono pace.La musica popolare è il Vangelo suonato nei dialetti della gioia.È la Chiesa che canta nella lingua della sua gente.”
Dopo la celebrazione, le bande hanno sfilato fino a Piazza San Pietro, dove, al termine del Regina Caeli, Papa Leone XIV ha rivolto ai presenti parole piene di affetto e significato:
“La vostra musica ha colorato Roma, ha fatto parlare le pietre antiche, ha scaldato i cuori.Le bande, i cori, i suoni delle tradizioni sono una forma di preghiera.Continuate a suonare la speranza.”
Il sostegno delle istituzioni
Questo straordinario Giubileo è stato reso possibile grazie all’impegno congiunto di molti enti. Un ruolo fondamentale lo ha svolto il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, guidato dal Ministro Antonio Tajani, che ha sostenuto con forza la partecipazione delle bande italiane all’estero nell’ambito del progetto “Turismo delle Radici”.
Determinante anche l’attività del Tavolo Nazionale e Internazionale per la Promozione della Musica Popolare e Amatoriale, presieduto da Antonio Corsi, che ha saputo coordinare centinaia di realtà associative e musicali, facilitando l’accesso ai contatti con ambasciate, enti locali e comunità italiane nel mondo.
Il Tavolo si è confermato come una piattaforma strategica, capace di promuovere la musica popolare non solo come patrimonio culturale, ma come strumento di dialogo e coesione sociale, unendo territori, storie e generazioni.
Grazie a chi ha reso possibile tutto questo
Un grazie di cuore va a:
Il Dicastero per l’Evangelizzazione, nella persona di Mons. Rino Fisichella,
Il Santo Padre Papa Leone XIV, per il suo sguardo e le sue parole,
Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con il Ministro Antonio Tajani,
Il Tavolo Permanente per la Promozione della Musica Popolare e Amatoriale,
La Federazione Italiana Tradizioni Popolari (FITP),
Tutti i Comuni, le Regioni, le Pro Loco, i gruppi musicali e folkloristici, le bande e i cori che hanno partecipato.
Una riflessione personale
Come presidente di Nuovassomusica, ho vissuto questi giorni con il cuore pieno di gratitudine. La musica popolare non è solo un’arte, ma un potente linguaggio che racconta storie di comunità, di radici e di identità. Ogni nota, ogni melodia, è un frammento di vita che va oltre la semplice performance: è memoria, tradizione, e speranza.
L’incontro con le associazioni di tutto il mondo è stato straordinario. Ogni banda, ogni gruppo, portava con sé una cultura, una tradizione unica, ma in quel momento, attraverso la musica, ci siamo uniti in un’unica voce. Abbiamo suonato insieme, ma soprattutto ci siamo ascoltati. Le esperienze di chi suona nei villaggi del Sudafrica, nelle montagne dell’Italia o nei quartieri di Buenos Aires ci hanno arricchito, dimostrando quanto la musica possa abbattere confini e creare legami profondi tra popoli diversi.
Questi scambi sono stati una testimonianza viva di come la musica popolare possa unire le persone, trasformando le differenze in una forza comune. È stato un momento di condivisione profonda, dove non solo abbiamo suonato, ma abbiamo costruito ponti culturali che ci hanno legato come una grande famiglia.
La musica popolare è una testimonianza senza tempo e, come ho visto, è anche il futuro. Un futuro che cresce grazie agli scambi culturali, alla passione dei giovani, ma anche alla saggezza degli anziani. Roma ha cantato, Roma ha suonato, e ora siamo tutti chiamati a far risuonare questa musica, in ogni angolo del mondo, come un simbolo di speranza e di pace.
🎶 Segui le attività, guarda le foto e racconta la tua esperienza su nuovassomusica.it
Comments